Non c’è Natale senza panettone (anzi torrone)

Sarà anche il dolce tradizionale di Milano a Natale ma il panettone è ormai circondato da un nugolo di avversari, di altri dolci che gli fanno concorrenza. E non si tratta del Christmas Pudding, tanto sponsorizzato in terra britannica. Ci sono ben altre prelibatezze che fanno a gara con quel tipico simbolo delle feste che ci ha però un po’ stancato. I puristi si arrabbieranno perché non esiste Natale senza panettone ma che dire del pandoro? Bello, dolce, morbido e profumato, senza quei canditi che ti si attaccano ai denti. Questione di gusti. È come chiedere a un bambino se vuole più bene alla mamma o al papà. Ma pandoro e panettone competono ad armi pari sulle nostre tavole e rischiano di farci dimenticare il vero re delle feste. Quel dolce tanto amato dai dentisti perché, se non si sta attenti, rischia di causare qualche danno ai nostri molari già messi a dura prova da un’alimentazione non sempre irreprensibile. Il migliore è lui, e scusate se lo tratto quasi se fosse un essere animato ma non posso non mostrargli amore e ammirazione.

Sua maestà il torrone merita il primo posto nell’ideale classifica dei dolci di Natale. Mi raccomando, però, non quello molliccio che ci viene propinato in certi supermercati di seconda scelta. Il torrone deve essere tosto e dolcissimo. Mandorle, zucchero, miele: solo a scrivere gli ingredienti viene voglia di assaggiare questo straordinario prodotto italiano. Tipico di Cremona ma molto diffuso in tutta Italia e soprattutto al Sud, dove si mangia insieme alla cubata, altro buonissimo dolce di Natale. L’origine di quest’ultima viene fatta risalire agli arabi. Questo insieme di mandorle e glassa dolce non sempre viene chiamata così ma condivide con il torrone la medesima caratteristica: se non la maneggi con cura rischia di distruggerti i denti.

Insomma, panettone e pandoro sono prodotti per mammolette. Chi vuole assaporare il gusto strong del Natale deve passare ad altro. E ne trarrà grandi soddisfazioni. Senza, naturalmente, prendersi troppo sul serio perché ognuno, come si diceva prima, ha i suoi gusti ed è giusto che sulla tavola di Natale scelga ciò che più preferisce. Lunga vita, dunque, al panettone. Che sembra tornato di moda dopo aver passato un periodo di forte crisi. Negli anni Settanta fu una sfida ad armi pari tra Motta e Alemagna per prendersi un tipico primato milanese. Ormai ci sono panettoni di tutte le marche e di tutti i gusti, con farciture e cremine che, in alcuni casi, fanno venire il voltastomaco. Fatto sta che la crisi di qualche tempo fa è stata superata. La varietà dei prodotti ha aumentato la scelta di panettoni anche se si può sempre cambiare abitudine. Che Natale sarebbe, infatti, senza il torrone?