La bellezza fa passare stanchezza e fatica

La montagna regala sensazioni uniche. Ha sempre esercitato un fascino attrattivo senza eguali, ma oggi forse di più perché è forte l’esigenza di stare un po’ in pace rispetto a una vita frenetica e convulsa. Non stupisce, allora, che i rifugi diventino mete privilegiate di sempre più numerose escursioni, oasi di pace dentro un mondo che Roberto Vannacci definirebbe al contrario. Ma senza scomodare (non sia mai) il generale e ora candidato alle Europee per la Lega, è sempre più sentita la necessità di evadere e di puntare verso l’alto, verso quelle cime che caratterizzano la variegata geografia italiana, verso quelle valli che permettono di stare un po’ in pace con se stessi, felici di aver raggiunto la meta.

Non c’è soddisfazione più grande, infatti, di raggiungere un rifugio dopo ore di cammino. È vero, ce ne sono di tutti i tipi. Si può arrivare al dunque utilizzando gli impianti o, per i più scaltri e meno abituati alla fatica, è possibile salire su un elicottero che ti porta a destinazione. Ma che gusto c’è? La montagna è metafora della vita, secondo la quale, per arrivare a raggiungere dei risultati, te li devi sudare. Non sono ammesse scorciatoie.
Forse proprio per questo sta prendendo forma una specie di Booking dei rifugi, perché la domanda aumenta e i posti sono quelli che sono. Va bene faticare in salita, nulla contro l’acido lattico che ti si accumula nei muscoli mentre percorri i sentieri più impervi, ma tutto ciò viene dimenticato facendo una bella sosta davanti a una tazza di cioccolata calda e, magari, di un bombardino con panna. Ma se la sosta non c’è? Se il posto è già occupato, che si fa? Senza premio finale, viene meno anche la voglia di fare fatica. E dunque passa la voglia di andare in montagna. Per cui il Cai si organizza e lancia una piattaforma il più possibile completa e condivisa. E tutto torna. Pure le prenotazioni aumentano. Di pari passo con il desiderio di evadere.

Resta da capire, allora, quale sia la molla che induce un numero sempre maggiore di turisti a salire in montagna? Qualche indizio lo abbiamo già fornito nella prima parte dell’articolo, senza entrare nel merito dell’altra motivazione forte che guida la rincorsa ai rifugi. Ci sta la soddisfazione dopo la fatica come metafora degli sforzi di ognuno di noi per raggiungere gli obiettivi che contano nella vita, ma c’è una ragione ancora più primordiale che muove gli escursionisti verso le loro mete, ed è la voglia di bellezza. Salire in montagna permette di essere dentro panorami mozzafiato, di fronte a opere straordinarie della natura che lasciano estasiati anche i meno avvezzi a farsi prendere la mano dalle emozioni. Le scelte della nostra vita, nella maggior parte dei casi, sono sempre indirizzate alla bellezza, come in montagna. E anche a costo di un po’ di fatica. Ma ne vale la pena.