«Sì, viaggiare» Impariamo a dar retta a Lucio Battisti

Sì, viaggiare. Lo cantava Lucio Battisti quasi cinquant’anni fa e il desiderio di evasione non è venuto meno. Anzi, si è intensificato durante il boom e ha avuto un unico freno determinato dalla pandemia che ha costretto tutti a casa. Poi la voglia di fare la valigia è tornata ed eccoci qui a raccontare di un nuovo exploit delle prenotazioni.

C’è la crisi, è vero. Mancano i soldi per fare la spesa ma come si fa a rinunciare a un bel viaggio che ci permette di staccare dalla routine di tutti i giorni? Le abitudini, però, sono cambiate. È finito il periodo dell’esodo agostano, quando ci si metteva tutti in coda sull’autostrada per raggiungere le località di vacanza, oppure le famiglie del Sud che abitavano al Nord si ricongiungevano con amici e parenti in un periodo ben determinato che coincideva con la chiusura delle fabbriche nelle grandi città. Adesso è tutto cambiato. I periodi di pausa sono, per la maggior parte, più brevi. E, soprattutto, mirati. Ecco, allora, che prendono piede le vacanze in coincidenza con i grandi eventi sportivi o musicali, con le mostre d’arte o con le kermesse gastronomiche. Ci sono pacchetti su misura per tutti. Diluiti nell’anno. E questo conferma una voglia di evadere che non è più casuale. Guardandolo in positivo questo fenomeno dimostra che va per la maggiore il turismo intelligente, optando per la visione negativa significa che la nostra società si muove ormai solo per schemi.

Può sembrare un controsenso ma la nostra ineguagliabile libertà, per esprimersi ha bisogno di essere incanalata. Ci sentiamo quasi persi se non abbiamo qualcosa al quale appigliarsi. È una sensazione strana che coincide con l’ormai inevitabile necessità del cellulare. Se parlate con un nativo digitale vi dirà che lo smartphone non è uno strumento ma una parte del corpo. Ma pure noi che siamo boomer abbiamo creato questa dipendenza che non è altro che specchio della nostra insicurezza. E così, anche quando scegliamo le nostre vacanze, abbiamo bisogno di una meta precisa e di un programma sicuro con evento che ci attiri. E non ci sia qualcuno che inorridisca davanti alle nostre scelte. Le vacanze sono sacre e ognuno è libero di passarle come meglio crede.

Viaggiare è una delle attività più belle che l’uomo e la donna possono permettersi. Ce lo ricordava Battisti e noi non ce lo dimentichiamo. In un mondo che va a una velocità folle, la cosa migliore è scendere per ritagliarsi spazi e tempi preferiti. Se tutto ciò coincide con un programma mirato non si scandalizzerà nessuno. Ci emozioniamo per quello che è imprevisto ma anche per quello che conosciamo e che ci piace. Non resta che preparare la valigia.