Narra il Vangelo di Matteo che i Re Magi seguirono la stella d’Oriente per raggiungere Gesù Bambino e portargli i loro doni: oro, incenso e mirra. Noi a chi ci possiamo affidare per arrivare a destinazione, dove la destinazione è intesa come il luogo d’incontro con la persona che desideriamo vedere a Natale, attrezzati con i regali che merita?
A voler rispondere in maniera scontata, ci esce la vena romantica e allora diciamo che a condurci sarà l’amore. Ma questo tipo di approccio non va più di moda. Passi, facilmente, per il fesso di turno. Quindi dobbiamo affidarci alla tecnologia e farci guidare dal nostro amato cellulare. Lì dentro ormai c’è tutto. Tra le varie app troveremo anche quella che ci darà una risposta su chi dobbiamo incontrare e dove. Muniti di Google Maps potremo poi raggiungere la meta senza rischio di sbagliare strada. Come è bella la vita moderna: tutto risolto con un semplice colpo di pollice sullo smartphone.
Duemila anni fa, invece, i poveri Magi si sobbarcarono un lungo viaggio per arrivare fino a Betlemme. La soddisfazione di giungere alla meta compensò la fatica facendoli rallegrare – dice l’evangelista – “di grandissima gioia”. Ora è cambiato tutto. Ma resta un quesito irrisolto. Va bene la tecnologia, ma chi la comanda? Chi decide, insomma, la direzione? Verrebbe da rispondere che l’uomo o la donna sono arbitri del loro destino e delle loro scelte. Può darsi, ma quanto è forte il potere d’influenza degli strumenti tecnologici che abbiamo attorno? Alzi la mano chi, almeno una volta, non si sia fatto condizionare nella scelta del panino piuttosto che del ristorante dove entrare o della vacanza o dell’auto da comprare, per non parlare della fidanzata. E si potrebbe proseguire all’infinito.
Dunque, non abbiamo ancora risolto l’interrogativo che ha iniziato questa nostra riflessione. Chi detta la nostra direzione avendo ormai perso contatto con la stella cometa che guidò i Magi? Si potrebbe intendere quell’astro con la coda come qualcosa che ci guidi dall’alto. E allora viene facile il paragone con Dio e con la religione che è servito da panacea di (quasi) tutti i mali per oltre duemila anni. Ma ormai siamo usciti da quest’ottica e non vogliamo che nessuno comprometta la nostra libertà di scelta, nemmeno se sta in cielo. Per questo ci affidiamo alla tecnologia che tutto può e tutto risolve. Ci illudiamo che sia così. E lo sappiamo. Perciò ridateci la stella cometa.