Tenetevi forte perché inizia la grande corsa verso Natale. Per non farsi prendere dallo stress e arrivare tranquilli e rilassati al giorno più bello dell’anno (così lo chiamano) esiste un’unica strategia: bisogna prendere un libro e mettersi a leggere. Una fuga dalle proprie responsabilità? Può darsi. Ma intanto – a titolo propedeutico – concedetevi giusto cinque minuti per un breve racconto.

L’ho trovato tempo fa e me lo ricordo ancora con piacere. S’intitola La festa di Natale di Carlo Collodi. È una storia che permette di evadere dall’asfissiante loop del dicembre tutto shopping, falsi sentimenti e “mioddio avrò fatto gli auguri a tutti?”. Lo scrittore di Pinocchio ci regala una perla di garbo e di saggezza. Narra dei tre figli della contessa che aspettano con ansia l’arrivo delle strenne dopo che la mamma ha messo i soldini di mancia nel loro salvadanaio. Due di loro scelgono cose normali per dei bambini, il terzo, invece, ha un’intuizione che gli permette di godersi il dono più bello e più sospirato di tutti: l’abbraccio caldo e amorevole della mamma e un sacco di suoi baci.

Non vi tolgo la sorpresa nel dirvi cosa scelse il bimbo per commuovere così tanto la contessa Maria. Ma in quel gesto così semplice e così genuino sta l’essenza del Natale. È bello arrivarci attraverso la lettura perché prendere in mano un libro e immergersi nelle sue atmosfere è diventato fuori moda, un rituale antico, per qualcuno sorpassato, una perdita di tempo. Ma non è così. Prendersi il proprio tempo è un’altra delle lezioni che arrivano dalla storiella di Collodi. Se non si ha la pazienza di aprire una parentesi e di chiuderla, senza la fretta di arrivare subito al nocciolo, non si gustano le cose più belle della vita. Dunque l’antidoto ai rutilanti giorni che avvicinano al Natale c’è. “Invece di dargli a titolo di premio un bacio, gliene dette per lo meno più di cento”. Così si conclude la novella dello scrittore toscano. A chi non piacciono i baci? A nessuno. E gli abbracci? Idem. E un bel libro (o un bel giornale)? Dai, facciamo lo sforzo di leggere almeno per Natale e non ci pentiremo. Ecco la formula per passare al meglio la festa. (E si risparmia pure).