Abbiamo bisogno che il potere sia una persona, anche se non vogliamo tanto dircelo e ovviamente non nel senso dell’uomo solo al comando o del Grande dittatore di Charlie Chaplin, ma l’idea che il potere sia una massa ci preoccupa. La massa, il popolo, la gente – ammesso che esista, quest’ultima – ci fanno paura se collegate al concetto di potere, riusciamo semmai ad abbinarle, la massa e la gente suddette, all’idea di rivoluzione. La rivoluzione è di popolo, il potere è personale. È più facile controllare una persona che una folla. Sì, ammettiamolo, il potere è una persona, da Mosé a Carlo Magno, passando per Giulio Cesare e Madre Teresa di Calcutta, fino a Nelson Mandela. Certo, poi ci sono i consiglieri, i delfini, gli staff, le corti, ecco, le corti. Jovanottianamente mettiamo in fila i nomi di una “grande Chiesa” e possiamo aggiungerne altri, tanti altri. Io per esempio ci metterei perfino José Mourinho, il filosofo di Setubal. Perché potere non è soltanto politico, potere è carisma, sinonimo di potere, a mio modesto avviso, e anch’esso strettamente legato alla necessaria incarnazione in una persona. Abbiamo bisogno di una persona che incarni il potere, ovviamente in via transitoria e con ristretti limiti temporali e magari con garbo e certamente nel rispetto della Costituzione, scritta o no poco importa, tanto c’è comunque un limite temporale, appunto, se non altro perché finita è la vita di ogni persona e il potere è una persona. Abbiamo bisogno dunque della regina Elisabetta II, ne abbiamo avuto bisogno per il secolo lungo in cui ha regnato, ne hanno avuto bisogno le folle, queste sì, in coda per ore con David Beckham, giusto per l’ultimo saluto.
Questo non è un frutto della contemporanea società individualista, è da sempre stato così.
Potere poi è una parola bellissima, sostantivo e verbo assieme, suono sublime, capace di evocare storie, intrighi, sentimenti. Ma ci vuole una persona che lo incarni, che lo indossi, che lo riceva, proprio come il carisma, il dono. La regina Elisabetta è piaciuta al mondo anche per questo regale dono di saper incarnare il potere senza gli aspetti truci, i trucchi meschini, l’inelegante ostentazione. Sentiamo in giro perfino repubblicani convinti parlar bene di lei proprio perché ha saputo essere il potere e per così tanto tempo – e la durata è la forma di tutte le cose, come diceva Marco Pannella -, senza che nessuno ne avesse timore, anzi, con tutti che ne accoglievano lo scopo rassicurante. Perché sì, il potere incarnato da una persona può e deve essere anche rassicurante. Certo, tutto dipende dalla persona, oltre che dalle regole e dalle Costituzioni e dagli usi e costumi, e la regina Elisabetta II lo ha indossato di tutti i colori, come un cappottino senza macchie o un cappellino senza pieghe.