La migliore lettura estiva si trova da Ubik (non uno spot)
Parlando di letture estive non si può non citare Ubik. Il nome, oggi, evoca quello di una catena di librerie che, richiamando il termine latino Ubique, sta a significare “ovunque”: un buon libro – insomma – si trova dappertutto. Andate in una Ubik, allora, e troverete quello che cercate. Soprattutto in estate. Ma non è uno spot. E ora capirete perché.
Per chi è appassionato di letteratura del Novecento, e soprattutto di fantascienza, Ubik ricorda il titolo di un romanzo che io ho letto durante una vacanza al mare. Mi avevano parlato molto bene di Philip Dick come genio visionario, come autore un po’ ostico ma di straordinarie capacità metafisiche, abilissimo a manovrare le invenzioni della sua mente pazzoide. Mi sono accostato con tanta diffidenza, non essendo appassionato né della fantascienza, né tanto meno del genere distopico che ti porta in un futuro spesso costellato di lutti e di tragedie. Ma quel testo dell’autore americano ti prende e fai fatica, anche a distanza di tempo, a non pensarci. Voi direte, cosa ci sarà di così bello nella farneticazione di un appassionato di sostanze stupefacenti? Se lo scrittore è diventato un personaggio di culto un motivo ci sarà e lo ritroverete in Ubik, così come in altri suoi libri, uno dei quali venne preso dal regista Ridley Scott a soggetto di Blade Runner, capolavoro del cinema e pietra miliare di quel genere in cui si fa fatica a distinguere tra la finzione iperrealista su un futuro che deve ancora arrivare e il reale di un presente che sfugge.
Ubik è poco lettura estiva ma io ve lo consiglio lo stesso perché si articola su due piani e non è semplice distinguerli, si va avanti e indietro nel tempo, toccando con mano un universo in cui la vita convive con la non vita. Basta uno spray per esserci o non esserci, un soffio flebile che può cambiare tutto in un istante. Cosa dire di più di Ubik? Niente, bisogna leggerlo per capire che la prosa a volte non scorrevolissima di Philip Dick svela segreti che ai più paiono insondabili. Il tutto, poi, si aggancia a una storia ambientata tra terra e luna, tra missione spaziale e sabotaggio con i rapporti tra le persone che diventano lo specchio di una condizione umana – quella attuale – in bilico tra sentimenti e tecnologia. Per trovare il bandolo della matassa, allora, basta affidarsi a Ubik.
Per altre letture estive, invece, non saprei cosa consigliarvi. Sara Magnoli, molto più esperta di me, ne indica alcune e sono senz’altro più centrate rispetto a un romanzo uscito nel 1969. L’importante, insomma, è che leggiate. Ce lo dicevano già a scuola ma non sempre abbiamo ascoltato i nostri prof. Leggere, soprattutto adesso che siamo tutti schiavi del dio telefonino, è uno dei modi più efficaci per tornare a essere se stessi. Ripartendo da Ubik..