Dici TikTok e si pensa “stupidaggini”. E per carità, certo, nel social network di successo dei giovanissimi c’è molto di superfluo, banale, proprio stupidino. Però vale la pena interrogarsi sul perché adolescenti e in giù, ma non solo, passano ore chini su smartphone costantemente fissi su quella app, come un tempo noi davanti alla tv o attaccati alla radio. TikTok è un social network che mostra un flusso di brevi video spesso con colonne sonore, karaoke improvvisati e balletti ripetuti. Su TikTok nascono i più insopportabili tormentoni musicali e linguistici che i giovanissimi ci ripetono con il sorrisetto ironico di chi sa che noi non stiamo capendo nulla. Su TikTok nascono, si diffondono fenomeni urticanti come la parlata in corsivo, un modo cantilenante e da arresto in flagranza di pronunciare le parole, irritante soprattutto sul finire delle frasi. Su TikTok ci sono giovanissimi influencer che iniziano a guadagnare piccole fortune mettendosi alla prova come nuovi comici o comiche, attori o attrici, autori o autrici di satira. Su TikTok ovviamente ci sono molti corpi seminudi e ammiccamenti erotico-sentimentali. Su TikTok il torpiloquio avanza, tra notizie commentate da tinelli, autovetture e spiagge, sempre con una punta di ostentata arroganza liquidatoria nei confronti di tutti gli altri e con una buona dose di qualunquismo non proprio raffinatissimo. Ma detto tutto ciò, TikTok è anche una sorta di Blob, la trasmissione storica di Rai3 che unisce in flusso continuo del meglio e del peggio della tv spezzoni di vita vista nel piccolo schermo. Ma è un Blob sempre in onda, autoprodotto, democratico e dunque molto caciarone. Il successo del cialtronismo tiktoktaro sarà però, ancora una volta, segnato soprattutto dall’eventuale resa di tutti gli altri, di tutti coloro che su questo social network potrebbero invece portare contenuti migliori o esperimenti particolari. Come la BoboTv, la scanzonata trasmissione sul calcio in cui Bobo Vieri, Lele Adani, Antonio Cassano e Nicola Ventola raccontano e commentano senza filtri lo sport più amato in Italia. Poi su TikTok i nostri giovanissimi iniziano a informarsi, anche di politica, anche di economia, anche sulla guerra russa in Ucraina, ed è bene che chi fa il nostro mestiere lo sappia e si muova. Ci sono rassegne stampa di giornalisti affermati, riflessioni sul Papa, lezioni di greco antico. Su TikTok, per esempio, il sindaco di Gallarate, Andrea Cassani, spiega con il sorriso e buoni modi il funzionamento di un’amministrazione locale ai ragazzi che prima o poi diventeranno cittadini elettori. Ed è bene sia così. Si possono denigrare i luoghi dove vanno, vivono e comunicano i giovanissimi, ma così li perdi, perdi il contatto con loro. O si può accettare la sfida, riempirla di contenuti e iniziare un dialogo che poi continuerà con loro quando saranno lettori, consumatori, elettori. Meglio essere curiosi innovatori e comunicatori dialoganti, che snob.