La paura da sconfiggere è dentro di te. Vero Dennis?

La letteratura “aerea” è piena zeppa di casi di persone che hanno paura di volare. Le statistiche parlano del 50% della popolazione che ha questo tipo di problema. Chi più chi meno, ma tutta questa grande fetta di viaggiatori soffre a mettere piede sulla scaletta che li porterà dentro l’aeromobile.

Non pensavamo fossero così tanti gli aerofobici, invece è così. Ci ricordiamo però di alcuni esempi sportivi, per esempio quello di Dennis Bergkamp, calciatore olandese che deliziò (non sempre) i tifosi interisti prima di passare all’Arsenal dove sottoscrisse un contratto in cui si poneva come clausola essenziale, quella di non salire in aereo. Era il 1995 e quella firma diventò storica proprio perché tenne al riparo il centrocampista e attaccante orange dalla sua fottutissima paura per il volo. Ma lo costrinse pure a faticose trasferte su quattro ruote per non venire meno ai suoi impegni.

Pare che la sua resistenza a salire in aereo nacque in età giovanile, quando il velivolo che passava dalle parti dell’Etna ebbe alcune turbolenze che lo spaventarono così tanto da tenerlo alla larga dal volo per molto tempo. Ma per un campione del suo calibro è impossibile non prevedere qualche lungo viaggio. Terrorizzante. Bisogna, allora, capire come sconfiggere questa fobia. Bergkamp ci avrà provato in tutti i modi, senza però raggiungere il risultato sperato. Ma ci sono centinaia di tecniche e numerosi corsi per combattere il timore del volo. Ed è giusto parlarne mentre ci avviciniamo al periodo delle vacanze, quello in cui diventa più facile e più frequente imbarcarsi su un apparecchio per raggiungere le mete agognate da tutto l’anno.

Primo consiglio, dunque, è quello di rafforzare la motivazione. Se per Bergkamp non era sufficiente pensare che sarebbe sceso in campo in una partita importante per il suo Arsenal, per chi vuole sconfiggere l’aerofobia diventa essenziale focalizzarsi sulla spiaggia assolata o sul luogo incantato dove si è diretti in vacanza. Il bello del dopo può far superare il brutto del prima. Ma non è ancora sufficiente per sconfiggere quella tenaglia che ti assale e che ti sviluppa un’intensa sudorazione, oltre al battito cardiaco accelerato e a episodi di vomito. Per raggiungere lo scopo, oltre che focalizzarsi sull’obiettivo, serve concentrarsi su stessi, sulla propria capacità di reagire a ciò che non ci piace. Se ci pensate bene questa è la molla che ci motiva spesso, di fronte a impegni gravosi o a cose che non vogliamo fare. La forza, dunque, sta in noi. Ce ne dobbiamo rendere conto per mettere in pratica quella frase che ci rimbomba in testa da quando, per la prima volta, abbiamo visto al cinema Star Wars: «Che la forza sia con te». Anche – anzi soprattutto – in volo.