Ci hanno ripetuto fin da piccoli che mens sana in corpore sano, così da farci amare l’ora di ginnastica (preferivamo chiamarla così, non Ci hanno ripetuto fin da piccoli che mens sana in corpore sano, così da farci amare l’ora di ginnastica (preferivamo chiamarla così, non educazione fisica) che altrimenti si sarebbe trasformata in una lunga partita di calcio o di basket, che poteva anche finire a botte. Corsa, esercizi liberi e alla spalliera sono diventati meno indigesti, però, mentre pensavamo che quelle attività ci avrebbero migliorato la pagella scuola. Non era così ma quella frase latina ci è rimasta nella testa e non ce ne siamo più liberati. Tanto è vero che, raggiunta l’età della ragione e della temperanza (arriverà mai?), abbiamo pure cominciato a dedicarci a un’attività sportiva che ci tenesse in forma, liberando la mente dai cattivi pensieri e dallo stress.

Ora, però, scopriamo che quell’insegnamento va aggiornato. Non solo la mente sta meglio se il corpo pratica esercizi fisici ma riceve giovamento pure da ciò che mangiamo. In questo caso ci è venuta in mente un’altra frase, non di matrice latina ma biblica. Ci ricordiamo di quando Gesù venne tentato dal demonio e gli rispose: «Non di solo pane vive l’uomo». La battuta viene spontanea e, probabilmente, è già stata sfruttata. Servono salame, prosciutto e quant’altro da accompagnare alla pagnotta per rendere felice l’essere umano. Ma non vogliamo essere né blasfemi, né troppo superficiali. Lo scopo è di far capire che la nostra condizione psicologica migliora se all’attività fisica facciamo seguire una buona alimentazione. La mente ne esce corroborata, invecchia più tardi e ci aiuta a trovare sempre la soluzione giusta di fronte alle difficoltà della vita. Dunque, ecco trovato il rimedio per non invecchiare e per mantenersi svegli e arzilli di fronte alle avversità della vita.

Mangiare bene, naturalmente, non significa abbuffarsi ma, al contrario, alimentarsi con giudizio, fare leva su alimenti in grado di tenerci in forma, di fornire tutti gli elementi di cui abbiamo bisogno e di non appesantire non solo il nostro corpo ma pure i nostri pensieri. Ma quali sarebbero questi cibi così virtuosi?

C’è un ampio inventario sul cosa mangiare per cibare la mente. Dietisti e specialisti dell’alimentazione saranno sicuramente in grado di costruire per ognuno di noi le porzioni più appropriate con le ricette più opportune. Non esiste però una bacchetta magica che permetta anche ai più esperti di trovare la dieta adatta per farci migliorare. Se vogliamo cibare la mente, dobbiamo usare la mente. Sembra un gatto che si morde la coda ma è così. Saremo noi i più vigili controllori di noi stessi. Gli arbitri del nostro nuovo modo di essere uomini e donne. Con la pancia piena (ma non troppo).