Linus ci insegna a conoscere se stessi come Socrate
Il tempo del Covid è stato un tempo sospeso della nostra vita. Se ci pensiamo ora, ci sembra tutto ovattato, una parentesi tra due parti della nostra vita intense e chiassose. Abbiamo avuto sensazioni strane durante la pandemia: su tutte ha dominato la paura del contagio. Per se stessi e per i propri cari. Abbiamo avuto più concreta attinenza con la morte vedendo quelle bare sui camion e ricevendo notizie, purtroppo spesso, di persone che conoscevamo e che se ne erano andate. Pareva di non stare in questo mondo, diciamolo chiaro. Appesi a un filo che poteva spezzarsi, ci siamo legati ancora di più ai nostri affetti, cercando un sorriso in una pizza cucinata in casa o in un sospiro di sollievo appena sentivamo in televisione che i dati del contagio iniziavano ad abbassarsi.
Durante questo limbo terreno ognuno di noi a re-inventato il suo lavoro. Abbiamo scoperto le riunioni on line, la presenza solo a distanza o con mascherine, la necessità di fare, di creare e di inventare ma senza fisicità. Pure Linus, il deejay più famoso d’Italia, ha subito le restrizioni della pandemia. Ma non si è fermato. In quel tempo sospeso che ha toccato tutti noi, ne ha tratto un programma e ora uno spettacolo teatrale che serve a recuperare, se non altro, sicuramente la necessità di ascoltare e di ascoltarsi. Giusto che ce lo dica un personaggio che fa radio da decenni. Il suo è un osservatorio privilegiato della nostra società, travolta da una marea di stimoli e forse incapace di comprenderli tutti. Ecco perché Linus riprende i fili del periodo pandemico per riannodarli con l’attualità.
Come andrà a finire? L’autore e direttore artistico di Radio Deejay spera bene. Si augura che la gente vada ad ascoltarlo. Lui, solo sul palco, one man show.
Magari è semplicemente una coincidenza che il “Radio Linetti Live” (questo il titolo) arrivi a teatro a pochi giorni dall’addio di Amadeus alla Rai. Potrebbe fare da apripista all’approdo di Linus sul palco di Sanremo. Sull’argomento lui ha già dato la sua risposta a chi gli chiedeva se era pronto per un ritorno in Rai. «Sì, a presentare Sanremo». Battute a parte («non accadrà mai», la sua aggiunta) c’è un mondo che si apre appena pensiamo al Covid – più che alla Rai – ed è curioso che ce lo ricordi Linus che, da tanti anni, ci tiene compagnia grazie al suo programma radiofonico, tra i più ascoltati d’Italia. Significa che anche dai momenti più brutti, più duri e più devastanti può nascere una riflessione che porta verso qualcosa di importante, ci invita a guardare dentro noi stessi. E, se possibile, di farlo non solo in occasioni particolari della nostra vita o durante uno spettacolo teatrale. Andrebbe fatto sempre. Come diceva Socrate: «Conosci te stesso». Già se riesci a rispondere a questa domanda, sei avanti con il lavoro.