Dei cinque sensi è il più trascurato, a volte anche bistrattato. Nessuno farebbe a meno del gusto che può regalare l’estasi, soprattutto ai golosi. E chi rinuncerebbe al tatto che permette di avere la prima conoscenza del mondo che ci circonda o della vista che tutto illumina e disvela? Non sia mai che sparisca l’olfatto: certi profumi raggiungono l’anima e ti fanno stare bene. E l’udito? Poverino, se ne sta lì buono buono. Lui ascolta, sente tutto, ma non si lamenta mai, a parte quando c’è quel ventaccio freddo in montagna che ti scatena una di quelle otiti da stare male. Eppure è la porta d’ingresso delle emozioni, per esempio quando ascolti la Nona di Beethoven o, se sei più rock, la chitarra dei Pink Floyd.
L’udito è un senso discreto, educato, non invadente, quieto. Insegna, proprio per le sue caratteristiche, non a gridare ma ad essere ascoltati. Di questi tempi è il meglio che possa esistere. Quando regnano rumore e confusione, lui cerca di mettersi al riparo. Quando, invece, l’atmosfera si fa dolce, trasmette vero godimento. Ascoltare il silenzio è una delle esperienze più belle da compiere nella vita. Purtroppo non accade mai nella nostra esistenza quotidiana, alle prese con città caotiche e continui contatti sociali. Oppure tempestati dai suoni che provengono da televisori, elettrodomestici, telefoni e tante altre diavolerie. Provate ad andare in alta montagna per sentire davvero il silenzio. Si sprigiona, naturale, un’impressione di piacere ed è il nostro udito a condurci verso oasi di puro ristoro.
L’esperienza restituisce il meritato valore al bistrattato senso. Ed ora ci insegnano che a ogni suono corrisponda un colore, stupendo corollario di un mondo che non conosciamo ma ci risulta familiare. Insomma, l’udito ci porta verso territori che riteniamo inesplorati ma, in verità, fanno parte del nostro essere più profondo. Lasciamoci, allora, accompagnare e guidare dall’ascolto, prima di tutto di noi stessi. Lo diceva anche Socrate: conosci te stesso? Senza questo presupposto fondamentale tutto ci apparirà come caotico e senza senso ma se avremo la pazienza di fermarci un attimo per sentire dove ci porta il nostro udito allora disporremo di una chiave che ci apre le porte per comprendere la realtà che ci circonda. Non è poco. Basta ascoltare.