In meno di un’ora dall’ambiente alpino di Kandersteg si raggiunge Berna: l’impatto con la capitale è da lasciare senza fiato, perché l’ingresso in città avviene su un ponte sul fiume “del cruciverba”, l’Aar, da dove la città dà il benvenuto nel migliore dei modi. Berna, infatti, sorge su una collina all’interno di un’ampia ansa del corso d’acqua. Il centro storico si può girare in poche ore a piedi, facendo su e giù, fra la strada principale, quella dell’antico mercato, e le vie due laterali. Fra esse si può giocare a “perdersi”in viuzze e lungo i sei chilometri di portici, oppure nelle oltre tre duecento antiche cantine: dove una volta le famiglie ricche tenevano il vino, oggi, sotto terra, ci sono negozi, parrucchieri, cinema, teatri, ristoranti. A un tratto ci si può trovare davanti a una delle duecento fontane cittadine oppure, se la giornata è bella, si possono scorgere le cime innevate dei 4.000 metri della zona del mitico Eiger. Fra torri e ponti, tram e biciclette di una città giovane, viva e multietnica, improvvisamente si può sbucare davanti al Palazzo federale, simbolo politico del Paese oppure fermarsi ad ammirare la Torre dell’orologio, col suo meccanismo originale del Cinquecento, che si aziona ogni ora. Ma il monumento simbolo della città è sicuramente il Münster, la cattedrale in stile tardo gotico, il cui campanile svetta su tutto e dove spiccano, per la loro bellezza, le vetrate e il portale dov’è scolpito il Giudizio universale. Il giudizio sul viaggio col Trenino Verde fra Kandersteg, l’Oberland Bernese e Berna, è invece sintetizzabile in una sola parola: meraviglioso. © riproduzione riservata

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