Arroccata in un’ansa del Tanaro, la città di Alba ha senz’altro una fama maggiore delle proprie dimensioni: appena trentamila abitanti, una sorta di grande salotto in cui tutti si conoscono, con una missione consacrata al buon vivere e al far vivere bene gli altri. Una città bianca come richiama il suo nome, Alba e come il suo prodotto di punta, il Tartufo. Ma pure una città rossa, di partigiani, di porfido, coppi e mattoni, così medioevali e così piemontesi. Fenoglio, attraverso gli occhi di uno dei suoi personaggi, la descriveva così: «Mi stampai nella testa i campanili e le torri e lo spesso delle case, e poi il ponte e il fiume, la più gran acqua che io abbia mai vista…». Alba ancora fa la stessa impressione a chi scende dalle Langhe verso la sua Capitale, sempre lì con i suoi mercati, i suoi negozi eleganti, i caffè, le pasticcerie, le campane delle tante chiese e i suoi straordinari personaggi, come Michele Ferrero, il papà della Nutella.

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