I sapori non sono tutto ma sono molto
nella vita. Scoprirli, ricercarli, trasmetterli
diventano attività che danno una grande
gratificazione. Così Roberto Valbuzzi ha
raccolto la tradizione di famiglia per
continuare a incuriosire e incuriosirsi, per
comunicare a un pubblico sempre più vasto il culto della tavola. Che non è una cosa scontata.
Seduti al nostro desco trascorriamo alcuni dei momenti più belli della nostra vita, non dimentichiamolo mai. Ciò che ci sembra
scontato nell’esistenza di tutti i giorni, è
qualcosa di molto prezioso che andrebbe preservato e conservato in eterno perché il gesto del mangiare non è il semplice alimentarsi ma comporta tutta una serie di altri momenti che vanno dal gustare il cibo, al
conversare con le altre persone, dall’assaggiare un buon vino allo stuzzicare il palato con piatti che riescono a diffondere il piacere.
C’è tutto attorno a una tavola e Roberto Valbuzzi lo ha capito da subito nel
suo crotto e sul libro che ha scritto e che contiene alcune ricette semplici e delicate ma non per questo meno cariche di personalità.
Riscoprire i sapori di un passato che è tutt’altro che defunto permette di ritrovare le radici di una terra, quella lombarda, che solo in apparenza si mostra indifferente a tutto ciò che succede intorno, in verità assorbe e medita sul contesto e rilascia un identikit unico e irripetibile. Questa è la sua identità. Volendo filosofeggiare, si potrebbe definire come lo spirito del suo popolo che arriva dalla storia ma si proietta nel futuro e va a caccia di nuovi lidi, vuole superare frontiere sempre diverse. Per andare ancora più pesanti, un territorio – qualsiasi territorio, tanto più quello lombardo – esprime una propria weltanschauung, una visione del mondo che innerva ogni cellula del suo agire.
Così pure nella cucina. E non prendete per pazzi quelli che cercano di spiegarvi queste cose perché Valbuzzi è andato – con conoscenze raffinate e istinto originale – alla ricerca di questi sapori e li ha trasformati in un grande contenitore etno-sociologico, cioè riscoprendo arcaiche origine per riportarle alla modernità.
Operazione riuscita? Il successo che sta riscuotendo in questo periodo – al di là delle apparizioni televisive – dimostra che la
missione funziona. Roberto Valbuzzi – come spiega nel titolo del libro – è un cuoco, ristoratore, contadino. Fateci caso, in questi tre termini ci sta tutto: le conoscenze in cucina, la capacità di accogliere gli altri e la volontà di non dimenticare le proprie origini ma di mostrarle con rinnovata passione e entusiasmo perché «la bellezza – dice con
fierezza – è amore per ciò che si fa».
Con gusto, naturalmente.