La terra dei laghi è la terra del canottaggio e la dimostrazione (l’ennesima) arriva dalla Coppa del Mondo che si disputa alla Schiranna. Quale migliore occasione per conoscere, appassionarsi e amare questo sport? Una disciplina di grande impegno e di fatica. Chi non è mai salito su un’imbarcazione non si rende conto di quando l’acido lattico si impadronisce dei muscoli ma tu devi continuare a remare. È l’eterna sfida dell’uomo che, con le sue forze, prova ad abbattere i suoi limiti. Il tentativo di andare oltre che premia comunque. Sia che si vinca sia che si perda. Non è retorica è la ricetta dello sport vero, quello che i greci hanno tramandato fino a noi. Non a caso inventarono le Olimpiadi, massimo cimento degli atleti, palcoscenico di competizioni e di sfide che sono rimaste nella storia.
Il canottaggio restituisce il senso più puro del dell’agone sportivo e, noi che siamo italiani, abbiamo un’ottima tradizione in questa disciplina. Si potrebbe dire che siamo un popolo di artisti, poeti e navigatori, ma anche di canottieri. E questo ci dà orgoglio, se non altro perché uno dei punti di riferimento nazionali di questa disciplina è proprio la nostra provincia. Qui sono cresciuti campioni e continuano a formarsi atleti che portano in alto l’Italia. Un motivo ci sarà.
Il primo e più evidente sta in quello che si diceva in premessa. A noi – nati in questo territorio schiacciato da Svizzera e Milano – i sacrifici non fanno paura. Anzi, sappiamo che è da quelli che dobbiamo partire per ottenere un buon risultato. Non è un concetto da prendere sotto gamba. Va ripetuto e ribadito adesso, mentre va per la maggiore la corsa al disimpegno e si afferma la cultura del «meno faccio e più avanti arrivo». Provate a chiedere a una barca di muoversi da sola, senza la forza dei muscoli di gambe e braccia che permettono di viaggiare veloci sul pelo dell’acqua. Il canottaggio è sincero perché premia chi si ce la mette tutta, chi non percorre le scorciatoie e trova la sua più bella soddisfazione in una medaglia, nel salire sul gradino più alto del podio.
Non sono dei miliardari quelli che vincono in questo sport. Sono persone come noi che hanno deciso di investire su quanto di più prezioso può esserci al mondo, sulla sfida per superare i propri limiti. Obiettivo ambizioso che nasconde il senso di perfezione tipico degli sport dove è richiesto un forte dispendio fisico.
Mentre si afferma in modo sempre più invadente la cultura della sciatteria, il canottaggio dà una lezione di massima concentrazione per ottenere la vittoria. È bello che ciò avvenga nella terra dei laghi. Che, se non ascolta questo messaggio, finisce per andare a fondo. Riemergere, poi, può diventare impossibile.