Molti, banalmente, li classificano come ruderi: da evitare, da detestare, da abbattere a tutti i costi. Altri, dentro quei simulacri, vi trovano la bellezza. Sono quelle fabbriche abbandonate che costellano anche il territorio della provincia di Varese: simbolo di un passato produttivo che ha reso grande l’Italia ma che oggi, oggettivamente, come minimo “stonano” con l’ambiente circostante. Altri tempi, altra sensibilità ambientale. Ma non tutto è da buttare. Tutt’altro «In una società liquida, delocalizzata e di servizi come quella odierna, – racconta Emanuele Bai, uno dei referenti lombardi di Ascosi Lasciti, assieme a Lorenzo Rosa, Stefano Barattini e Christian Goffi – è importante che qualcuno conservi, anche soltanto fotograficamente, il passato produttivo dei nostri nonni». Ma all’interno dell’esplorazione urbana di questi appassionati ci sono anche ville antiche, chiese sconsacrate e tanto altro: Non rappresentano soltanto un pericolo – aggiunge Bai – ma anche luoghi di cultura e bellezza dove si esalta il fascino del decadimento, dove si sale su una sorta di macchina del tempo in un mix fra polvere e avventura. (…) leggi tutto l’articolo QUI
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