Il mare è ormai un lontano ricordo e, per chi non scia, le prime nevicate hanno reso la montagna decisamente troppo aspra? Nessun problema: la provincia di Varese è ricca di luoghi da scoprire anche in una singola giornata, senza andare chissà dove. In tal senso, come ben sanno i turisti più esperti, prima di un viaggio è bene studiare la propria meta e, di più, magari portare con sé una guida, senza dover ricercare affannosamente sul posto qualche informazione qua e là sul telefonino. In tal senso, a rispondere perfettamente a questa esigenza, è stata recentemente pubblicata la Guida d’arte del territorio di Varese realizzata dall’International research center for local histories and cultural diversities dell’Università dell’Insubria per Nomos edizioni.
Si tratta di un volume di 417 pagine ma ugualmente molto agile di facile consultazione, in cui, oltre all’approfondita introduzione storico-artistica e alle varie informazioni pratiche, si propongono suggerimenti per diversi itinerari e un’accurata descrizione dei singoli Comuni e dei luoghi più noti. La Guida comprende tutti i 138 Comuni della provincia di Varese, suddivisi in dodici itinerari suggeriti per area geografica, ciascuno dei quali preceduto da una cartina realizzata ad hoc per facilitarne la percorrenza. All’interno degli itinerari, ogni singolo Comune, in ordine alfabetico, ha una propria scheda esplicativa, che presenta i principali luoghi di interesse. Sono inoltre presenti alcune “Informazioni utili” che indicano indirizzi, orari e recapiti. A causa della recente emergenza pandemica, alcuni di essi potrebbero essere cambiati: si consiglia perciò al lettore di verificare sempre che siano ancora attuali nel momento in cui si decide di visitare il luogo. Grande attenzione è inoltre dedicata al racconto di chiese, monumenti, musei, e particolarità nascoste o ancora poco conosciute, per un’esplorazione davvero inedita del territorio. Le numerose fotografie a colori, le cartine-itinerario realizzate ad hoc e l’indice dei nomi di persona e di luogo, fanno della guida uno strumento molto utile per pianificare brevi escursioni, così come veri e propri viaggi nella “bella dozzina” di zone proposte: Varese e Sacro Monte, Saronnese, Busto Arsizio e Castellanza, Gallaratese, da Buguggiate a Somma Lombardo, Lago Maggiore, Laghi minori, Seprio, Valle Olona, Valganna e Valceresio, Val Marchirolo e Valcuvia, Luino e valli settentrionali.
«In questo contesto – spiega nella prefazione Renzo Dionigi, presidente dell’International research center for local histories and cultural diversities – anche l’università dell’Insubria intende favorire nel territorio l’affermarsi di un turismo più moderno e qualificato, anche se per certi aspetti, come giustificano la grande diversità dei siti, la loro vicinanza a un capoluogo di formidabile attrazione come Milano, e la loro tutela non sempre ottimale, comprensibilmente ancora in cerca di una precisa identità. Questa guida intende proporre una visita dei luoghi che, con la comprensione del presente, permetta o almeno agevoli anche la ricostruzione del passato». Lo si è fatto anche pensando a certi “turisti” di un tempo: i viaggiatori del Grand Tour che percorrevano l’Italia per perfezionare il loro sapere imparando a conoscere la cultura, l’arte e le antichità del nostro Paese. «Quel che ci auguriamo – aggiunge Gianmarco Gaspari, il direttore del centro di ricerca – è di restituire al lettore almeno una minima parte dell’entusiasmo che nell’ottobre del 1811, mettendo a fuoco la sua esperienza di connaisseur di prima grandezza dell’Italia del Grand Tour, Stendhal manifestava per questi luoghi, che collocava tra i primi delle mete d’obbligo del viaggio in Italia, per quanto negletti nella fredda bibliografia dei viaggiatori precedenti». E se lo sosteneva anche Stendhal, non resta che prendere e partire. Il viaggio sarà breve, perché la bellezza, infatti, è dietro casa nostra.
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